Studentessa di graphic design a Milano, si sente di appartenere a Genova da quando l’ha lasciata. I paesaggi romantici-e-punk e i vicoli trasandati ma ricchi di storie sono il suo biglietto da visita. Non è brava con le abitudini e la routine: quando passa troppo tempo ferma deve partire per inseguire concerti, amori, nuove visioni.
Le piace trovare le parole giuste per raccontare le cose belle, perché quando si stupisce di fronte a qualcosa, ha bisogno di condividere quella bellezza.
Il femminismo intersezionale per lei è stato salvezza ed esigenza, la prima volta che si è riconosciuta in qualcosa, l’unico modo possibile di lottare, vivere, esprimersi.
Le contestano di essere troppo sognatrice quando dice di credere nel cambiamento dal basso, dentro Aware ha trovato i compagni e le compagne di viaggio verso un mondo più gentile e consapevole, proprio attraverso una rivoluzione dal basso.