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L’unicità è inimitabile ma si ripete in forme diverse. L’espressione di ogni elemento contribuisce a creare uno spazio complesso ed armonioso. La ricerca ostinata di elementi con cui combaciare, a cui assomigliare, in cui rifletterci prevale sull’apprezzamento di questa complessità. Uscire dalla necessità di combaciare significa creare incastri fluidi, allontanandoci dall’idea opprimente di una perfezione irraggiungibile.

Scardiniamo i canoni estetici puntando alla normalizzazione di corpi non conformi. Colmiamo le distanze sociali sgretolando le asimmetrie di potere figlie del tempo. Valorizziamo una nuova concezione di bellezza plasmata sulle esigenze di tutt3 e ognunə.

Ciò che non è perfetto rompe la simmetria della perfezione. Questa unicità è opportunità, spazio di creazione, tempo di evoluzione. Troppo spesso spaventa e viene svalutata con paradigmi concettuali che portano disuguaglianze, nelle forme e nelle sostanze delle comunità che abitiamo. 

È lì che vogliamo essere, a fianco delle voci dissonanti, fuori dalle disuguaglianze sociali che portano discriminazioni, nelle crepe di una corsa disperata a canoni irraggiungibili, prendendo parte alla lotta per la creazione di un nuovo immaginario di simmetria imperfetta.

Così come ogni artista crea nuove forme di bellezza, vogliamo valorizzare l’unicità senza la paura di rompere dettami tramandati come verità. Liberiamoci dall’esigenza di imporre limiti, di cercare piani di simmetria in cui, come negli specchi, cerchiamo modi di combaciare. Plasmiamo piani di asimmetria, mobili e fluidi, come i movimenti e le forme dei nostri corpi fuori canone. 

è il tema che vogliamo esplorare
con la Tribù durante il 2024.

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è il tema che vogliamo esplorare
con la Tribù durante il 2024.

Non perderti nemmeno una briciola di bellezza resistente.