Pan di panico si presenta: il panico dell’inizio

"Per me gli inizi sono una brutta cosa. Il mio approccio in genere è aspettare che passino". Benvenut* nel mondo di Pan di panico!

Per me gli inizi sono una brutta cosa.

Il mio approccio in genere è aspettare che passino. È aspettare di arrivare al momento dopo l’inizio.

Certo, ci vorrebbe un qualche segnale universalmente riconosciuto che dicesse: «Ora l’inizio è passato».

Un’altra strategia che adotto per sopravvivere al problema degli inizi, ovvero a quell’ansia di volerli far andare bene per forza, è farli andare talmente male che poi l’ansia dell’inizio viene sostituita dal sollievo che sia passato.

Il panico e gli inizi stanno molto bene insieme. Al panico gli inizi piacciono molto.

Qualche mese fa, dopo l’estate, tra settembre e ottobre, vagavo per la casa in compagnia di frasi entusiasmanti come «non so che fare», «tutto quello che faccio non va bene», «finisce sempre che devo fare cose che non voglio fare». Chiaramente questo tipo di proficue riflessioni sono esattamente ciò che toglie il tempo a quello che vorrei fare. Oltre a denotare dei livelli di autostima straordinari.

Dopo un po’ di settimane A., che sarebbe il mio ragazzo, ha deciso che forse questi discorsi erano diventati leggermente ripetitivi da ascoltare. Una sera ha quindi preso il mio computer e mi ha annunciato: «Ti ho aperto un blog».

«Perché?»

«Perché almeno scrivi qui».

Non ho trovato questo pensiero totalmente infallibile sul piano della logica, ma non ho protestato. Anche perché io non ho idea di come si apra un blog. Cioè non pensavo che si potesse semplicemente prendere il pc e in un attimo aprire un blog. Pensavo fosse un po’ più complicato.

Mi sono quindi interessata alla cosa.

Ho dovuto trovare un titolo per il blog. Solo che non sapevo che titolo scegliere. Per due motivi, principalmente: uno, perché io odio i titoli. E, soprattutto, perché io non so scegliere. Ma nel senso che  davvero davvero non so scegliere. Scegliere mi manda nel panico più totale.

Quindi dal panico è emerso il titolo: pandipanico.

Il blog si chiama Pan di panico per il mio panico delle scelte. Così come per tutti gli altri tipi di panico disponibili.

“Pan” perché io ho anche il panico di mangiare. Mi sembra giusto collezionare quanti più tipi di panico disponibili.

Ho scoperto che il nome scientifico del miglio, che mi piace da mangiare, è panico (panicum miliaceum, ad essere precisi). Pan di panico è una sua variante. Suona bene. Sembra una cosa soffice e spugnosa, tipo un pane appena sfornato dal  panettiere, magari un pane dolce. Che però nasconde il panico dentro. In alcuni momenti il panico delle scelte (così come tanti altri) e il panico del cibo si fondono: ecco, Pan di panico. Panico in quanto panico e panico in quanto pane, che è sempre panico.

Di cosa parliamo quando parliamo di panico? A me il panico piace perché è grande e io mi ci nascondo dentro. E quando ho il panico nessuno se la può prendere con me. Io e il panico siamo una cosa sola. Fino a quando non sorge il problema di uscire dal panico.

Il panico è adatto a tutte le situazioni, grandi e piccole, personali e collettive. Esistono tante declinazioni del panico: panico delle scelte, panico per il mangiare, panico per la crisi climatica, per esempio.

Il panico per la crisi climatica è un panico che mi fa compagnia da un po’ di tempo e che ha tanti sottogruppi.. quindi andrà trattato per bene e da solo.

Di sicuro il panico dell’inizio ora è passato, perché è un po’ meno inizio, adesso. È la fine di un inizio. Pare brutto a sentirlo, “fine di un inizio”.  Ha un panico tutto suo, il panico della fine degli inizi.

Ogni momento, infatti, può avere il suo panico di riferimento. Ogni occasione è potenzialmente ricca di panico.

Per questo pan di panico parla sempre di un panico diverso, e tutte le settimane. Perché continuamente accadono cose che hanno a che fare con il panico.

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Ogni quindici giorni, pandipanico verrà ospitato sulle pagine di Aware, ogni volta con un panico nuovo, nella nostra sezione dedicata al tema salute mentale. Qui il blog: https://pandipanico.blogspot.com/

Non perderti nemmeno una briciola di bellezza resistente.