Rifugiati nel mondo: i dati 2018

UN RECORD AMARO

Più di 70 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni e conflitti: questo il numero denunciato dall’annuale rapporto Global Trends dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, presentato nella giornata di ieri. Un record drammatico, il più alto numero mai registrato in 70 anni di attività, con un aumento di 2,3 milioni rispetto al 2017. E le stime sono arrotondate per difetto, se si tiene conto dell’attuale crisi Venezuelana, i cui effetti sono solo parzialmente riflessi nei dati disponibili.

CHI?

Di questi 70,8 milioni fanno parte:
– Rifugiati: 25,9 milioni, +500.000 rispetto al 2017.
– Richiedenti Asilo, in attesa di protezione internazionale: 3,5 milioni
– Sfollati Interni: 41,3 milioni di persone. Sono le persone sfollate in aree interne al proprio Paese di origine e rappresentano il gruppo più numeroso.

CONFRONTO

Nel 2018, 1 persona ogni 108 era rifugiata, richiedente asilo o sfollata. 10 anni prima la proporzione era 1/160.

DA DOVE

Più dei 2/3 di tutti i rifugiati nel mondo arrivano da 5 Paesi: Siria, Afghanistan, Sud Sudan, Myanmar, Somalia.
Circa l’80% dei rifugiati vive in Paesi confinanti con i Paesi di origine.

CHI ACCOGLIE

I prima 5 Paesi che ospitano il più alto numero di rifugiati nel mondo sono: Turchia, Pakistan, Uganda, Sudan, Germania.
E L’ITALIA? 189mila persone a fine 2018. Lo 0,9% del totale dei rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR nel mondo.

RICCHI E POVERI

Paesi ad ALTO REDDITO: accolgono in media 2,7 rifugiati ogni 1.000 abitanti. Paesi a reddito MEDIO E MEDIO-BASSO: 5,8 rifugiati su 1.000 accolti.
Paesi più POVERI: accolgono UN TERZO di tutti i rifugiati su scala mondiale.

ESSERE RIFUGIATI

Quasi 4 rifugiati su 5 hanno vissuto in questa condizione per almeno 5 anni. 1 rifugiato su 5 è rimasto in questa condizione per almeno 20 anni.

MINORI

Nel 2018, 1 rifugiato ogni 2 era un minore. Di questi, 111.000 non accompagnati.

NUOVI RICHIEDENTI ASILO

Nel 2018 è stato il Venezuela a presentare il più alto numero di nuove domande d’asilo (circa 341.800). Un dato che continuerà, probabilmente, a crescere.

MEDITERRANEO

Nel 2018 1 persona ogni 14 arrivate in Europa lungo la rotta della Libia ha perso la vita in mare. Una media di 6 morti al giorno. Meno arrivi, NON meno partenze. Nel 2017 il rapporto era 1 su 29. La causa? Meno soccorsi in mare, meno vite salvate.

UN COMMENTO

Di fronte a questi numeri, sconcertano ancora di più i teatrini politici sulla pelle di 43 persone. QUARANTATRÉ. Bloccate in mare da 9 giorni. Quarantatré persone che dovremmo accogliere invece con una festa, danzando e cantando grazie a quel Dio di cui tanti si riempiono la bocca, e che invece probabilmente osserva impietoso dall’alto dei cieli la nostra odiosa incapacità di gioire per quarantatré vite umane strappate a liste di annegati e dispersi.

Quarantatré nomi che dovremmo imparare a memoria, uno per uno, ed essere grati per il suono di ciascuno e per la storia che potrebbero raccontarci, se solo imparassimo ad ascoltare.

QUI IL REPORT COMPLETO.

Foto: UNHCR/Vincent Tremeau

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